Cosa mangiare in viaggio: Best Practices per Mangiare Bene e Sostenibile
... a Flic en Flac

Se c’è una cosa fra tante che può fare la differenza fra un bellissimo ricordo e un’esperienza da dimenticare, quella è il cibo. Sotto questa prospettiva, in viaggio è importante quindi “mangiare bene” e sostenibile per creare splendidi ricordi.
Questa breve guida vuole essere un aiuto per capire come scegliere cosa mangiare in viaggio in maniera consapevole e possibilmente sostenibile, instaurando così delle abitudini benefiche e vantaggiose per chi viaggia e per l’ambiente e le persone locali.
“Che bel ristorante! Curato, pulito, c’è addirittura una piccolo Fontana nella sala principale. Sarà sicuramente buono, fermiamoci qui.”
Stavo già pregustando il momento in cui avrei riempito lo stomaco con qualche delizia, dopo un lungo viaggio di cui non avevo ancora realizzato pienamente la riuscita. Decidemmo di prendere qualcosa di semplice, nella speranza arrivasse più in fretta ad attutire la fame.
Due chiacchiere, un sorriso soddisfatto. Quando il cameriere tornò dalla cucina, ci bastò un solo sguardo per capire che avevamo fatto un enorme sbaglio.
Viaggiare Mangiando Bene
Viaggiare è una scelta di vita che ti porta inevitabilmente a scontrarti con realtà diverse: più ti allontani da ciò a cui sei abituato, più sarà necessario aprire la mente per conoscere la realtà locale. E questo penso sia fondamentale non soltanto per i viaggiatori “zaino in spalla”, ma per chiunque non voglia sperimentare esperienze poco piacevoli in generale.
Da questo punto di vista, il viaggio a Mauritius mi ha permesso di imparare alcune lezioni importanti sul significato intrinseco della parola viaggiare e su come vivere a pieno una destinazione.
Lo so. Il cibo, soprattutto per noi italiani, è un sempre un tasto dolente.
Mossi da entusiasmo patriottico o pigrizia da abitudini, spesso ci rapportiamo con il cibo locale in maniera sbilanciata, sottovalutandolo. Premettendo che ognuno ha i suoi gusti ed i suoi valori, è anche vero che fintanto che non provi qualcosa tendenzialmente non puoi averne un giudizio oggettivo: come fai a dire che una cosa non ti piace se non l’hai mai provata? O che una cosa è più o meno buona e nutriente di un’altra se neanche la conoscevi?
A Mauritius, i primi giorni mi è capitato spesso di provare a ricreare i piatti che mangiavo in Italia. Avevamo affittato un appartamento molto spazioso nei pressi di Flic en Flac Beach e ogni giorno dovevo preparare colazione, pranzo al sacco e cena. Il risultato è stato catastrofico a casa, dove ho deciso di optare per ricette riadattate, quanto nei ristoranti.
Ti posso assicurare che una delle peggiori scelte che tu possa fare è quella di ordinare una pizza guardando un bellissimo tramonto sull’oceano indiano!
MANGIARE BENE, ECONOMICO E SOSTENIBILE
Ogni viaggiatore ha il suo stile, ma ci sono alcune best practices comuni per capire cosa mangiare in viaggio, che secondo me possono rendere l’esperienza decisamente migliore per te e indirettamente anche per l’ambiente.
- Osserva il flusso.
In questo articolo parlo dell’overtourism, di masse e differenziamento. Nel caso del cibo e dell’alimentazione, è bene osservare con attenzione le abitudini delle persone locali quando arrivi in un paese straniero.
Gli abitanti del luogo dove mangiano? Dove comprano frutta e verdura?
In ogni paese, gli abitanti difficilmente frequentano luoghi dove la qualità del cibo è particolarmente infima o c’è il rischio di stare male, anzi generalmente sanno dove acquistare o ordinare pietanze gustose e nutrienti. Conoscono la cucina locale e i prodotti tipici del loro paese.
Questo si traduce nella semplice regola: osserva, se un ristorante o negozio di alimentari è vuoto, probabilmente non offre cibo buono. Se quel negozietto a cui non ti avvicineresti neanche in caso di carestia ha la fila fuori ogni giorno, probabilmente dovresti invece provarlo.

- Scegli prodotti locali.
Cercare la nutella su un’isola in Africa non è una scelta molto furba!
Avendolo già fatto, posso dire che comprare prodotti alimentari non locali è davvero una scelta in-sostenibile e poco furba. I motivi sono semplici: sono cari, carissimi in alcuni casi, la qualità è bassa, l’importazione costa in termini ambientali. Quindi in poche parole spendi soldi per qualcosa che tendenzialmente non è nutriente come dovrebbe (magari neanche buono) e inoltre inquina di più.
- Evita i ristoranti turistici.
Cucina internazionale, menù tradotto in mille lingue prezzi tendenzialmente medio-alti. Quando ti trovi davanti a locali del genere devi essere consapevole del fatto che l’obbiettivo di queste attività è in genere quello di accontentare i turisti che non hanno intenzione di avvicinarsi alla cultura locale e preferiscono “andare sul sicuro”. Questo può comportare: importazione e trasporto del cibo per lunghe distanze e lunga conservazione, a discapito della qualità (sia a livello di gusto che di proprietà nutritive) che quindi si abbassa. Nulla di male se preferisci comunque questi locali, ma almeno sei consapevole di cosa mangi.
DOVE MANGIARE A FLIC EN FLAC
Flic en Flac è un piccolo paese a sud dell’isola di Mauritius e i locali che offre si contano sulle dita delle mani. Escludendo i maestosi resort di lusso, c’è un piccolo super market, alcune bancarelle di frutta e verdura a giorni alterni, una sfilza di ristoranti e bar che costeggiano il lungomare e tantissimi furgoncini e chioschi dedicati allo street food.
Se vuoi gustare cibi deliziosi e dai sapori tradizionali, ti consiglio il piccolo negozietto davanti la fermata del pullman che costeggia la spiaggia che ricorda vagamente le rosticcerie italiane: dalla vetrina potresti non essere attirato, ma il cibo è davvero ottimo, tanto che durante il resto del viaggio abbiamo comprato la nostra colazione salata proprio lì. Lo riconosci per la coda di persone che alle 8 del mattino è già lì ad ordinare pollo, samosa e altri piatti succulenti, oppure dall’inconfondibile e intenso profumo di spezie tipico della cucina indiana.
Lo street food è un’altra validissima scelta se vuoi provare ricette tipiche e mangiare dei piatti deliziosi: l’unica eccezione a parer mio, è quello che chiamano “gelato italiano”, fresco si ma senza nulla a che fare con il gelato a cui sei probabilmente abituato.
Per fare la spesa, il consiglio numero 1 è sempre il mercato, in questo caso quello di Port Louis: vastissima scelta, prodotti freschi, locali e senza troppi incarti. Inoltre al mercato è possibile trovare uno dei tesori dell’isola: la vaniglia. Il mini market del paese è molto comodo, ma personalmente credo che molti alimenti specialmente quelli freschi, siano decisamente più buoni altrove. Eccezione fa il pane, che veniva sfornato a giorni alterni ed era veramente una delizia.
Piccolo consiglio: attenzione ai prezzi! Ogni tanto qualche bancarella che può sembrare una scelta ecologica e naturale propone però prezzi davvero smisurati rispetto alla media. Nel paese abbiamo trovato una bancarella che vendeva frutta e verdura lungo la strada, ma i prezzi erano davvero alti rispetto alla media e la qualità non ci ha poi convinto molto. Magari è stata solo sfortuna, o i frutti ancora non erano maturi, ma sempre meglio bilanciare prezzi e reale qualità!
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